La coxartrosi, sintomi e trattamenti

La coxartrosi, sintomi e trattamenti

Maggiori sono le sollecitazioni, maggiori sono i rischi di incorrere in usure e dolori pervasivi per tutto il corpo, ma concentrati in particolare in determinate zone. Le ginocchia e le articolazioni delle gambe sono le zone più sensibili da questo punto di vista, ma anche all’anca bisogna stare attenti.

Il disturbo dell’anca, definito anche coxartrosi, può portare ad una perdita di cartilagine e ad una limitazione nei movimenti e nell’attività motoria. Si rischia di non poter fare quei semplici movimenti di vita quotidiana che si fanno normalmente e si rischia, nel contempo, di dover ricorrere ad un intervento. Questa malattia tende ad usurare le articolazioni, la cartilagine, la quale si consuma e fa esporre l’osso in maniera preponderante e pericolosa.

Sintomatologia coxartrosi – I sintomi riconducibili a coxartrosi si avvertono nel momento in cui il dolore all’anca progredisce mentre ci si riposa o mentre si dorme nel letto. Quelli sono i primi segnali a cui bisogna dare valore. Così come anche la deformità e rigidità della zona specifica che si accentua ancora di più con l’attività motoria continua, costante.

Consultare il medico è la prima cosa da fare in questi casi. Tra le cause principali spiccano l’obesità, le lesioni articolari, gli infortuni traumatici, oltre che l’età, altro fattore incidente.

Da qui deriva un’incidenza altrettanto maggiore sulla vita di tutti i giorni e in particolari su attività sportive e sociali, dovendo fare i conti con una vera e propria malattia. In casi più gravi, l’artrosi dell’anca produce una maggiore tendenza alla disabilità che si traduce persino in atrofia della coscia. Dunque, si ha tanta difficoltà a camminare, sedersi su una sedia o mettersi le scarpe. La mobilità ridotta e la deformità divengono due effetti inevitabili connessi alla coxartrosi.

Il dolore all’inguine è il sintomo principale, ma spesso può trascinarsi persino fino al ginocchio. Per questo anche un dolore al ginocchio può essere sintomo di coxartrosi. Quando si cammina, si tende ad essere zoppi: quello è un altro sintomo comune per cui l’anca si flette completamente ed una gamba quasi si accorcia rispetto all’altra.

Trattamenti prevenzione coxartrosi – Di fondamentale importanza i trattamenti a cui si ricorre per prevenire questo tipo di malattia. Gli antidolorifici rappresentano sempre la prima scelta e risultano sempre molto efficaci per prevenire certi tipi di dolore, così come antiinfiammatori come l’aspirina, ad esempio.

Le infiltrazioni garantiscono la riduzione dell’infiammazione presente, anche se sono più difficili da applicare a causa della conformazione anatomica dell’anca stessa. Grazie alla viscosupplementazione, invece, si lubrificano le articolazioni e si porta avanti una terapia infiltrativa. Un trattamento più elementare potrebbe riguardare la perdita di peso al fine di ridurre il sovraccarico sull’anca, ma anche in questo caso bisogna avere una certa predisposizione mentale, più che fisica.

L’esercizio fisico è altrettanto consigliato nella prevenzione della coxartrosi. Basta un po’ di fisioterapia per alleviare il dolore e rafforzare i muscoli delle gambe. Il miglioramento della funzione motoria si accompagnerà ad una sostanziale ripresa dell’anca malandata. Attenzione, però, a non incorrere in ulteriore dolore ed infiammazione. Per questo, l’esercizio fisico consigliato deve essere moderato e non eccessivo.

I trattamenti chirurgici più in vista fanno riferimento all’artroscopia dell’anca, una procedura mirante a rimettere in piedi, per così dire, la cartilagine lesionate. La protesi di rivestimento è molto praticata soprattutto sui giovani pazienti. Introduzione di un rivestimento di metallo che richiede un ricovero ospedaliero per almeno un paio di giorni. Il recupero totale e la ripresa dell’attività motoria completa, in questo caso, si attesta tra gli 1 e i 3 mesi.

L’artroprotesi totale dell’anca è un tipo di intervento chirurgico che si applica attraverso l’ausilio di impianti di titanio da immettere e che richiedono, in genere, un ricovero fino a 5 giorni in regime ospedaliero e un recupero post-operatorio fino a 3 mesi come nel trattamento precedente.

In buona sostanza, la coxartrosi si manifesta soprattutto in soggetti femminili che hanno superato la soglia dei 50 anni. Il fattore dell’invecchiamento della popolazione italiana produce effetti devastanti sotto questo punto di vista.

Più la popolazione invecchia, maggiori sono le possibilità di andare incontro a malattie di questo tipo, spesso e volentieri ricondotte a cause di obesità. Attenzione ai bambini tra i 5 e i 10 anni. A loro può colpire la cosiddetta Coxa plana o malattia di Perthes. Una malattia bilaterale e corrispondente a frammentazione. La Coxa retorsa, invece, ha nei ragazzi tra i 10 e i 16 anni la sua “platea” di riferimento. Ragazzi per lo più obesi o molto corpulenti.

Displasia acetabolare interna colpisce le donne in età avanzata, anche se con un’evoluzione più lenta e dilungata nel tempo. In ogni caso, sono proprio le persone dall’eccessivo peso corporeo quelle più a rischio sotto questo punto di vista e che dovrebbero fare maggiore attenzione. Una pressione non equamente distribuita sul corpo porta inevitabilmente ad un’artrosi dell’anca e ad un disturbo della cartilagine.

Le incrinature dovute a sforzi fisici eccessivi e imprudenti possono produrre continue e ripetute infiammazioni, oltre che ipertrofia. L’artrosi dell’anca si divide in due tipologie: primaria e secondaria.

La primaria implica una predisposizione genetica, per cui non si riesce ad individuare una causa specifica di origine del dolore. Una debolezza di costituzione, in pratica, insita nell’individuo. Ricorrente a partire dal 60simo anno di età.

La coxartrosi secondaria, invece, può comparire in soggetti più giovani dal punto di vista anagrafico. Dai 45 anni in giù. Questo tipo di artrosi è ben più grave della primaria e ha una progressione molto più rapida nel tempo. La cartilagine si consuma più velocemente a causa di anomalie morfologiche di fondo. In questi casi, la diagnosi precoce diviene essenziale per anticipare la comparsa dell’artrosi e prevenirne la sua evoluzione regressiva.

Diagnosi coxartrosi individuabile grazie ad esame radiologico o clinico, i quali possono individuare traumi, lussazioni o malattie reumatiche. La radiografia, in particolare, può mostrare la distruzione della cartilagine e diagnosticare eventuali malformazioni anatomiche. Queste ultime in particolare contribuiscono in maniera preponderante all’avvento dell’artrosi all’anca. Dalla radiografia si può evincere riduzione spazio articolare e scomparsa altezza cartilagine, presenza osteofiti, aumento densità osso con una conseguente reazione dell’organismo.

Redazione

Articoli correlati

Read also x