Tamarindo: proprietà, usi e benefici

Tamarindo: proprietà, usi e benefici

Forse non conosci il tamarindo, probabilmente avrai appena sentito qualche volta questo nome ma altrettanto probabilmente lo hai usato senza saperlo: è uno dei componenti della salsa Worchester e della Salsa Cocktail, nonché usato per fare ghiaccioli dal gusto acidulo, dissetante e piacevole. La pianta è un sempreverde della famiglia delle leguminose, largamente diffusa in molte zone del pianeta. l’albero raggiunge altezze ragguardevoli, anche 30 metri e produce un baccello che può ricordare una salsiccia di circa 10 cm.

All’interno del baccello prodotto dall’albero di tamarindo si trovano dei semi circondati da una polpa carnosa di colore marrone, spessa, che rappresenta circa il 55% del frutto. La polpa è la parte maggiormente utilizzata, acidula, usata per speziare molti piatti, salse e anche per una bevanda salutare e parecchio dissetante.

Il baccello è una parte importantissima, una fonte enorme di fibre, con tutti i benefici che queste hanno sull’organismo ma anche i semi, meno considerati, sono utili, contenendo grandi proprietà di flavonoidi, potenti antiossidanti.

Le proprietà del tamarindo

Il tamarindo, abbiamo detto, fa parte delle leguminose, al pari dei fagioli, dei piselli eccetera ma a differenza dei suoi cugini ha un ridotto contenuto di proteine rispetto agli legumi ma pur sempre importante, in ogni sua parte. Il tamarindo è considerato dall’OMS una delle più importanti fonti di Amminoacidi essenziali, tranne il Triptofano.

Nella composizione biochimica del tamarindo troviamo:

  • Magnesio
  • Fosforo
  • Potassio
  • Ferro
  • Acido Tartarico
  • Vitamine con prevalenza assoluta della vitamina C
  • Proteine 2,8%

Il Tamarindo ha proprietà lassative date dal Potassio, dall’Acido Tartarico e dall’Acido Malico, tanto che in commercio si trovano confetture a  base di foglie, polpa e buccia di tamarindo. Gli antiossidanti contenuti contrastano gli effetti deleteri sei Radicali liberi, facendo funzionare meglio tutte le cellule dell’organismo.

Il tamarindo è dotato di proprietà antibatteriche e in molte zone dell’Africa è usato come contrasto e cura per la febbre tifica, la Salmonella, malattie polmonari e addirittura contro lo Stafilococco Aureus, un batterio piuttosto Cattivo che provoca infezioni, soprattutto cutanee e dei tessuti sottostanti, che non sono così banali e facili da curare.

In ambito cosmetico, da alcune ricerche risulterebbe un effetto del tamarindo simile a quello dell’acido ialuronico, con effetto stimolante dell’idratazione e della formazione del collagene ma probabilmente le ricerche in questo senso necessitano di approfondimenti.

Controindicazioni tamarindo

Il tamarindo interagisce con alcuni farmaci anche di uso piuttosto comune, come l’Ibuprofene che trovi un po’ in tutti gli antidolorifici e antinfiammatori e con l’Aspirina, potenziandone parecchio l’effetto: il dolore passerà senz’altro ma è come se assumessi quantità eccessive di tali farmaci e questo va evitato.

Puoi usare il Tamarindo in diversi modi, aggiunto a pietanze per insaporirle oppure lasciando la buccia a macerare in acqua, dolcificando e filtrando: otterrai una eccellente bevanda dissetante parecchio diffusa soprattutto in Sicilia. Il Tamarindo cresce in oltre 50 Paesi nel mondo, in Africa settentrionale, nel Sud Est asiatico, in Cina, In Thailandia ma anche in America Centrale e in alcune Nazioni del Sud America.

In tutti questi luoghi è largamente usato a scopo alimentare ma trova anche ampio impiego nella medicina tradizionale.

Redazione

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