Il filosofo a scuola: la Philosophy For/With Children

Il filosofo a scuola: la Philosophy For/With Children

Le Pratiche Filosofiche  che si realizzano in ambito scolastico sono riconducibili al movimento internazionale della Philosophy For/With Children. In tale contesto l’obiettivo è praticare la filosofia con i bambini e adolescenti al fine di produrre effetti di trasformazione nella loro filosofia personale o visione del mondo in fase di formazione evolutiva. Non si tratta di trasmettere idee e concetti a cui chiedere di aderire, secondo i dettami della filosofia profetica, né insegnare la storia della filosofia (storiografia filosofica), ma offrire metodi e strumenti filosofici che possano concretamente aiutare bambini e adolescenti nel processo di sviluppo cognitivo, emotivo, etico, relazionale e socio-culturale. Il metodo funziona molto bene anche quando si parla di situazioni difficili, come quella dell’affidamento.

Per quanto esistano numerose versioni e modalità di filoso-fare con i bimbi e gli adolescenti, che utilizzano metodologie e materiali diffusi nei cinque continenti e tradotti in venti lingue, quando si parla di Philosophy For Children, e si utilizza l’acronimo P4C, si fa riferimento al metodo di Matthews Lipman, il professore di Logica alla Montclair University (New Jersey), considerato il fondatore della disciplina. Il metodo di Lipmann prevede precisi presupposti epistemologici, antropologici, etici e politici, mira a chiari obiettivi psico-pedagogici e utilizza metodologie di intervento e materiali che fanno parte di un vero e proprio Curricolo internazionale della P4C.

Per quanto anche noi utilizziamo il metodo della “Comunità di ricerca” (Comunity of Inquiry) ideato da Lipmann e collaboratori sul modello del Pragmatismo americano (James e Peirce in particolare), il nostro approccio è riconducibile alla Philosophy With Children (PWC): utilizziamo infatti le metodologie della Tool Box delle Pratiche Filosofiche nel contesto della formazione filosofica dei bambini, degli adolescenti, ovviamente adattandoli al contesto, all’età dei partecipanti e agli obiettivi della formazione in aula.

L’idea di praticare la filosofia con i bambini non è una novità di oggi insegnata nei Master in Counseling Filosofico (come quello di Pragma, tenuto a Milano e Torino). Tra gli antesignani del movimento si annoverano Leonard Nelson e la sua “Comunità di Dialogo Socratico” (Die sokratische Methode, 1922) Herman Nohl (Die Philosophie in der Schule 1922), Arthur Liebert (Die Philosophie in der Schule, 1927), e “l’illuminismo per bambini” proposto da Walter Benjamin in un ciclo di conferenze radiofoniche, tra il 1929 ed il 1932. Verso la metà  degli anni Settanta del Novecento ha luogo la fondazione della Philosophy For Children di Matthews Lipman e collaboratori, che dagli Stati Uniti si è ben presto diffusa in tutto il mondo.

La Philosophy For Children nasce sul terreno del pragmatismo statunitense (da cui Lipman riprende la Community of Inquiry che rappresenta il cuore pulsante della sua P4C) e nei dipartimenti di logica della Columbia University prima e della Montclair University. La sua evoluzione a livello internazionale risente di queste origini nel senso che la metodologia ideata da Lipman è prevalentemente centrata sullo sviluppo delle abilità logiche, critiche e argomentative, mentre altri approcci più “continentali” tendono a sviluppare maggiormente le abilità ermeneutiche, empatiche, morali e “relazionali” in senso lato, creando specifiche metodologie di intervento per allargare lo spettro di attività filosofiche che è possibile realizzare con i bambini e gli adolescenti (Philosophy With Children).

Redazione

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